Il giorno lunedì 14 febbraio, il Prof. Giorgio Fabio Colombo, ordinario di diritto comparato nell’Università di Nagoya, ha tenuto una Kyoto Lecture co-organizzata da ISEAS, EFEO, e Università di Kyoto sul caso della María Luz. Nel luglio del 1872 la María Luz, una nave battente bandiera peruviana con a bordo lavoratori cinesi destinati alle piantagioni in Perù, entrò nella baia di Yokohama. Da questo banale accadimento si svilupparono una serie di questioni legali destinate a cambiare per sempre la percezione e l’uso della legge in Giappone. L’episodio della María Luz ha una grande importanza per i giuristi: si tratta infatti di uno dei primissimi casi in cui un paese asiatico decise di resistere alle pressioni di una nazione “occidentale” utilizzando le più raffinate armi del diritto, sia interno sia internazionale. Il caso segna inoltre l’esordio del Giappone sul palcoscenico dell’arbitrato come strumento di risoluzione delle controversie fra Stati. Il comportamento tenuto dalle autorità giapponesi nelle circostanze, ispirato ai principi di umanità e di correttezza legale, conferì al paese grande prestigio presso giuristi e diplomatici.